Eugenio Giliberti / opere / quadratini colorati

 

 

nell'estate del 1992 nasce il progetto dei "quadratini colorati".
opere combinatorie nate a margine dei monocromi a encausto su superfici estroflesse, "moduli".
E' l'anno della sua prima personale, presso la Galleria Alda Cortez di Lisbona, dove
Giliberti presenta una serie di trittici e alcuni disegni o pitture su carta di grande formato.
Questi sono legati alle superfici estroflesse nel consueto rapporto bozzetto - opera compiuta e si presentano come schemi geometrici, tracciati grossolanamente, in cui sinteticamente si svolgono alcune combinazioni tra quadrati di colore di circa quattro centimetri di lato.
Con le parole di Giliberti: "... Lavoravo su moduli monocromatici estroflessi e preparavo una mostra di trittici. La mia strumentazione tecnica mi consentiva di fabbricare 10 colori alla volta. Da questi, quindi, formavo tre trittici. Eseguivo un certo numero di composizioni su carta prima di procedere al lavoro su moduli, molto sinteticamente, com'è normale, ma mi domandavo come sarebbe stato se avessi provato tutte le combinazioni possibili. Partendo da questi dati, feci dei calcoli: le combinazioni possibili erano 75.400 per un totale di 680.400 superfici

La dimensione del progetto era tale da uscire dal problema abituale della selezione dei colori nel disegno preparatorio.

Un lavoro simile si affranca dall'asservimento e acquista la sua personalità di opera" (da entrevue, 1998 - intervista realizzata da Sylvie Parent "désengagé, mostra personale allestita in diverse gallerie e istituzioni canadesi.)                                                                                    >>>