Eugenio Giliberti / mostre personali / Cerimoniale / Museo Cerio/ Capri/ a cura di Intragallery
foto Silvio Cerciello
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La mostra si compone di quattro elementi:
gli
strumenti
alcuni strumenti e oggetti della ricerca
artistica convivono con i reperti esposti nelle
vetrine del museo
le tavole di
data base
piccola galleria estratta dall’opera che da anni
accompagna la cura della piccola piantagione di
mele annurche della masseria Varco, disegni a
matita che rappresentano uno stesso albero del
meleto nei 4 anni di vita di “data – base”.
Qui si richiama la dedizione all’osservazione e
alla cura della natura che è lo spirito
dell’opera, ma anche quello della collezione che
consegna una coscienza del luogo alle
generazioni future.
la
sala
della potatura
grande decorazione murale composta da migliaia
di dischetti di legno ricavati dalla potatura
del meleto dove si immagina lo svolgimento del
cerimoniale in una sontuosa e ironica messa in
scena
il
pianoforte muto
un pianoforte completamente rivestito da un
robusto tessuto bianco cucito sull’oggetto da
un’abile artigiana ricalca in negativo i rumori
dell’isola turistica. L’elemento incidentale del
pianoforte parla ancora una volta di cura, la
cura dello strumento, la sua impropria
vestizione, come metafora della cura dell’arte e
del pensiero. Ma lo strumento vestito è anche
imbavagliato: muto, rifiuta di confrontarsi con
gli altri emettitori di suoni che della musica
fanno sfondo, brodaglia sonora delle nostre
distratte esistenze. |