Eugenio Giliberti / testi / 2010 / due pesi gemelli

 

 

A Giuseppe Morra, Presidente della Fondazione Morra - Palazzo Bagnara, Piazza Dante NAPOLI 

Oggetto, proposta di una mostra

Degli artisti Pietro Fortuna ed Eugenio Giliberti 

Caro Peppe, come d’accordo ti spediamo finalmente il progetto di massima della mostra che intendiamo realizzare nei bellissimi spazi della Fondazione Morra in Piazza Dante. 

due artisti, oggi, prendono la decisione di avvicinare e confrontare le proprie esperienze, quasi per effetto di un’intuizione, nello stesso luogo dove in tempi lontani, si compì l’incontro, fecondo per la nostra letteratura, tra Giacomo Leopardi e Francesco De Sanctis, allora giovane studente, nella scuola letteraria di Basilio Puoti, in Palazzo Bagnara, a piazza Dante.  Palazzo Bagnara, oggi sede della fondazione Morra è il teatro del  nuovo evento in cui la memoria, in senso leopardiano, agisce per scuotere il presente dalla sua impoeticità. Un orizzonte, quello del ricordo, che induce a stare, a fare di quel luogo un presidio, a mediare l’artificio della ragione e il destino del sentimento.   Abbiamo pensato di realizzare tre opere che verranno disposte in sequenza seguendo il percorso suggerito dallo spazio della Fondazione.  Il primo ambiente ospiterà il lavoro di Giliberti: “volo dei un omino giallo”, un’animazione tridimensionale realizzata con una serie di sculturine in cera dello steso soggetto:”l’omino giallo”, disposte su un cerchio rotante. Ripreso nei movimenti della corsa e del volo, alla luce di una lampada stroboscopica e in un ambiente oscurato sarà possibile vedere il  piccolo essere di cera fare qualche passo di corsa e spiccare il volo. Il lavoro allude all’”elogio degli uccelli”  una delle operette morali facenti parte della raccolta pubblicata dall’editore Starita durante il soggiorno del poeta a Napoli negli ultimi anni della sua vita.

          Nella seconda sala Fortuna disporrà alle pareti delle immagini, fotografie e disegni di grandi dimensioni, elementi presi da un catalogo minimo di oggetti e stilemi che non vogliono apparire come un repertorio residuale o disperso, ma unico perché compiuto; espressione della gloria dell’inessenziale nella misura scandalosa del poco. Tracce di motivi ornamentali che si risolvono nella loro stessa sintassi combinatoria dove la figura e il fondo offrono allo sguardo l’evento di un dimorare comune in uno spazio che coincide con le loro fondamenta.

Infine nell’ultimo salone saranno presentate due opere concepite come un lavoro unitario; una scultura a figura intera modellata in cera, sorta di “autoritratto” di Giliberti che fronteggia un’istallazione di Fortuna realizzata sovrapponendo delle lastre di cartone alveare.

Una sorta di specchiatura in cui la contrapposizione frontale degli oggetti ci porta a percepire la loro presenza come qualcosa che si dispone a favore di un gesto corale, l’indicazione di un’azione che  chiede una condivisione.

Le opere declinano secondo le due diverse e convergenti sensibilità, un pari interesse per la contemporaneità della scultura, non più monolitica e altisonante perennità: Giliberti lascia la materia inerte e invulnerabile della pietra per la fragilità della cera, Fortuna converte il volume del suo monolite  in disegno attraverso l’evidenza della fitta trama degli elementi primari che lo compongono. 

Il nostro incontro è il frutto del caso, come quasi tutti. Deriva dalla circostanza di essere stati invitati insieme in diverse grandi mostre collettive. Nel tempo, sulla immediata “simpatia” poetica si è sedimentato un rapporto di amicizia intellettuale che coinvolge i nostri ambienti e alcuni nostri progetti. E’ sembrato naturale allora provare a tradurre tutto ciò in opera. Contiamo che questo sia il primo evento e che ne seguiranno altri.  

Contenti delle tue dichiarate attenzione e disponibilità, aspettiamo un cenno di assenso per programmare l’evento. Confermiamo quanto già ci siamo detti circa l’eventualità di realizzare il progetto nel mese di novembre di quest’anno, in un prossimo contatto potremmo approfondire quanto già accennato circa la possibilità di ottenere un finanziamento privato per la realizzazione di un catalogo.

Un abraccio

 

Pietro Fortuna

Eugenio Giliberti